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IL CROWDFUNDING A TUTELA DELL’ARTE.

 

“Acquista con noi un pezzo di storia”. Con questo slogan, Palazzo Madama di Torino  ha lanciato nei mesi scorsi una sottoscrizione pubblica per acquistare un importante servizio di porcellana di Meissen appartenuto alla famiglia Taparelli d’Azeglio, con un’iniziativa che per la prima volta in Italia ha coinvolto la cittadinanza in un’azione di restituzione e di risarcimento del patrimonio. Si è trattato di una delle prime operazioni di crowdfunding in ambito artistico in Italia. Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è la raccolta pubblica di fondi a sostegno di individui o istituzioni tramite la mobilitazione di persone e risorse che insieme contribuiscono al raggiungimento di un obiettivo comune. È un processo dunque di finanziamento dal basso che utilizza apposite piattaforme e siti web per facilitare la domanda di finanziamenti da parte di promotori di eventi e iniziative di vario genere e l’offerta di denaro da parte degli utenti. All’estero questo sistema è comunemente usato da anni, ma anche da noi sta cominciando a diffondersi. Di crowdfunding si parlerà, infatti, durante una giornata che avrà luogo venerdì 12 aprile nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi (lungo Dora Siena 100) al mattino a partire dalle 9 e che prevede un workshop pomeridiano alle 14,30, presso la Fondazione istituto tecnico superiore per l’ICT (della Regione), in via Jacopo Durandi 10. Si tratta di “Torino Crowdfunding” promossa dal Dipartimento di Economia “Cognetti de Martiis” e dalla suddetta Fondazione (Info su www.torinocrowdfunding.it ).  A portare alla notorietà il crowdfunding oltreoceano è stato Barack Obama, pagando parte della sua campagna elettorale per la presidenza con i soldi donati dai suoi elettori. Ma questo metodo di raccolta fondi è stato usato,  in questi anni, anche da rinomati musei come la National Gallery di Londra, il Fitzwilliam Museum di Cambridge e il Louvre di Parigi, che hanno acquistato, con l’aiuto dei cittadini, importanti opere d’arte per le loro collezioni. Quest’ultimo in particolare ha lanciato la famosa campagna “tutti mecenati” per raccogliere un milione di Euro attraverso le donazioni delle web community per acquistare il capolavoro rinascimentale “Le tre grazie” di Cranach da un collezionista privato.  Torniamo però a Palazzo Madama, che nel giro di pochi mesi è riuscito a raccogliere, via internet, gli 80.000 Euro necessari ad acquistare il pregiato servizio di porcellana che altrimenti sarebbe stato battuto all’asta da Bonhams a Londra nel prossimo mese di maggio. Ora potremo ammirare questa preziosa opera della manifattura Meissen che, se fosse stata nuovamente acquistata da un privato, avremmo perduto forse definitivamente.  Invece così , dopo tante peregrinazioni sul mercato antiquario, il servizio in questione, datato 1730 e composto da ben 43 elementi  perfettamente conservati, è tornato “a casa” (nella città che ha visto la famiglia d’Azeglio tra le protagoniste dell’età risorgimentale) ed è a disposizione di chiunque sia interessato a vederlo. Questo è stato possibile grazie anche alla lungimiranza di quanti hanno capito che la tutela del proprio patrimonio artistico passa anche e soprattutto attraverso l’impegno personale di ogni singolo individuo.

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