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UN EXPO DI PESO

È cominciato col piede giusto l’anno che ci separa da Milano Expo 2015, il cui tema, lo ricordiamo, è “nutrire il pianeta”: 103 tonnellate di alimenti donati in beneficenza da Coop ed Eataly al Banco Alimentare. È il risultato dell’iniziativa di solidarietà ”Più siamo, più pesiamo”, promossa da Expo Milano 2015, che ha animato la sera del 30 aprile scorso piazza Gae Aulenti. Migliaia di persone hanno risposto in modo positivo all’invito di pesarsi, da sole o in gruppo, sulle bilance allestite agli ingressi della piazza in occasione della cerimonia. L’obiettivo dichiarato era di quello donare in derrate alimentari alle persone in difficoltà, tramite il Banco Alimentare e grazie all’impegno di Coop ed Eataly, il corrispettivo del peso complessivo del pubblico che avrebbe partecipato all’evento organizzato da Expo Milano 2015. L’entusiasta partecipazione all’appuntamento di piazza Gae Aulenti ha dato avvio a una campagna di comunicazione e informazione che valorizzerà sempre pi la matrice sociale del tema di Expo Milano 2015. Tra i principali obiettivi della manifestazione che l’Italia ospiterà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015 spicca infatti l’impegno e l’invito a tutti i Paesi a ricercare e proporre soluzioni concrete per garantire una più equa distribuzione delle risorse alimentari nel mondo.

La storia dei banchi alimentari ha inizio a fine anni Sessanta, quando a Phoenix, Arizona, nasce la St. Mary’s Food Bank. A fondarla è il filantropo John Van Hengel, che inizia a distribuire ai bisognosi il cibo non venduto e destinato alla distruzione da parte di negozi e ristoranti. Da allora negli USA sono sorte più di duecento Food Bank.

Il modello statunitense è stato poi adottato anche in Europa, dove attualmente i banchi alimentari esistenti sono oltre centocinquanta, suddivisi in dodici paesi (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Irlanda, Polonia, Lettonia, Ucraina) e riuniti nella Fédération Européenne des Banques Alimentaires.

In Italia il primo magazzino del Banco Alimentare, aperto nel 1989, era situato a Meda, in provincia di Milano, e misurava settecento metri quadrati. Ad inizio anni Novanta erano dieci le aziende che collaboravano al Banco, trenta le associazioni convenzionate. Negli anni seguenti si è avuta poi la nascita delle altre sedi italiane in quasi tutte le regioni, alcune delle quali gestiscono più magazzini. Attualmente le sedi della Fondazione Banco Alimentare attive in tutta Italia sono 21.

Con i suoi 117 dipendenti, la rete può contare ogni giorno sull’apporto di oltre millesettecento volontari e sui 135 mila impegnati nella giornata nazionale della colletta alimentare.

Il Banco Alimentare opera attraverso quattro canali principali di raccolta: il recupero delle eccedenze presso l’industria alimentare e la grande distribuzione, raccogliendo generi alimentari invenduti o non più commercializzabili; il recupero dalla ristorazione organizzata e dalla grande distribuzione organizzata grazie al programma Siticibo; la distribuzione degli aiuti alimentari dell’Unione Europea di cui la Fondazione è uno dei chapter italiani; la già citata Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si svolge ogni anno nell’ultimo sabato di novembre, con una raccolta di generi alimentari non deperibili presso i supermercati italiani e durante la quale si chiede ai clienti di donare una parte della loro spesa ai bisogni dei più poveri.

Sono due i milioni di persone che, attraverso le circa novemila associazioni caritative, ogni anno ricevono il cibo raccolto dalla Fondazione Banco Alimentare; altri due milioni circa sono assistititi da onlus di diversa istituzione. Un aiuto che, di questi tempi, sta diventando imprescindibile per un numero crescente di persone.

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