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DANTEDI’

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Dantedì. Dantedì? Sì sì, Dantedì.

Su proposta del Ministero per i beni e per le attività culturali e per il turismo è nato il Dantedì, il giorno celebrativo dedicato al nostro sommo poeta Dante Alighieri. Lo troveremo in calendario il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come possibile inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. L’occasione permetterà a tutti di ravvivare la memoria sull’immenso vate fiorentino e agli studenti di porre un’attenzione particolare sulla sua figura.

L’istituzione del Dantedì nasce in previsione, il prossimo anno, delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, ma il giorno dedicato verrà mantenuto anche dopo la chiusura degli eventi per la ricorrenza.

Restando sempre in tema letterario, nel 2019 una delle poesie più evocative della letteratura italiana, L’Infinito di Giacomo Leopardi ha compiuto 200 anni. La scrisse che aveva solo 20 anni, quindici endecasillabi senza rima, raffinati, ricchi di significati profondi, un capolavoro che continua a parlarci ancora oggi.

In questi giorni un singolare ritrovamento unisce i nomi di questi due immensi geni della letteratura italiana: Dante e Leopardi.

La notizia è recentissima, ne hanno parlato i giornali quattro giorni fa, il 20 gennaio. E’ riemerso dalle carte leopardiane della Biblioteca nazionale di Napoli un’inedita recensione che Giacomo Leopardi fece dell’opuscolo “L’Ombra di Dante”, sconosciuta «visione» in terzine di Giuliano Anniballi, stampata a Loreto nel 1816. Ciò che è stato rinvenuto è un foglio scritto fronte e retro e firmato dal poeta di Recanati, un articolo di critica letteraria che l’autore rinunciò a pubblicare.

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