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MENABO’

Menabò

È lo schema di composizione della pagina, costituito da uno o più fogli bianchi sui quali è tracciata la collocazione del testo e delle eventuali illustrazioni per esemplificare l’impaginazione. In pubblicità viene chiamato altresì bozzetto, lay out, timone.

Il Dizionario Treccani ricorda che menabò è voce milanese di formazione scherzosa, corrispondente all’italiano mena bue. Nell’Oltrepò montano mi hanno spiegato che ai tempi della trazione animale, “menabò” erano i conduttori dei bovini che si incaricavano di portarli dalla piazza del mercato allo stallazzo del compratore, spesso assai distanti. Lunghezza del percorso e lentezza del trasferimento senza soste di ristoro facevano crescere «’na fam da manabö», esagerata.

 Timone

È lo schema dell’insieme delle pagine previste per il giornale, di solito articolato e raffigurato come successione di strisce di spazi riquadrati e numerati. In ogni spazio vengono indicati l’argomento dell’articolo previsto per la pagina corrispondente e indicati spazi destinati alla pubblicità e ai redazionali. Il timone, in sostanza, è un elenco visivo degli argomenti, continuamente aggiornato fino alla “chiusura” del giornale, prima del “visto si stampi”.

Layout

In pubblicità, il layout (o lay-out) compare nell’italiano scritto nel 1957. Contraddistingue il bozzetto della copertina di un libro, della pagina di giornale, di un annuncio pubblicitario, in cui le illustrazioni e i testi vengono posizionati in modo definitivo, per dare l’idea dell’immagine del “pezzo” quando sarà stampato definitivamente.

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