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UNA LINGUA A SPANNE

Rassegniamoci. Non è solo la matematica a essere un’opinione. Lo sono ormai anche la proprietà e i contenuti del linguaggio. Che altro pensare sennò di un annuncio a pagamento a pagina intera, letto su un noto quotidiano, con il quale una categoria professionale ironicamente ringraziava ministri governo e associazioni di categoria per aver introdotto per i veterinari l’uso della ricetta elettronica. Provvedimento pagato – recita l’annuncio – “con i soldi di Pantaleone”. Pantaleone? Ohibò, ci siam detti, coi soldi del vescovo cristiano che subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano, patrono dei medici (insieme ai santi Cosma e Damiano) e delle ostetriche? Poco credibile, diremmo. Anche perché il protettore dei veterinari (e dei maniscalchi) è Sant’Eligio di Noyon (588-660). Che ci azzecca allora Pantaleone?

Forse chi ha realizzato l’annuncio pensava a “Pantalone”, maschera veneziana risalente al 1600, da cui ci viene il detto “tanto paga Pantalone”, che come spiega il Dizionario dei modi di dire del Corriere significa “pagare per tutti, sia in senso concreto che metaforico, di solito senza trarre alcun beneficio e spesso dopo essere inoltre stati beffati. È usato in particolare dalla persona che si deve accollare delle spese supplementari a causa degli sprechi o dell’approfittazione degli altri”. Come i contribuenti, impotenti nei confronti degli sprechi dello Stato, per esempio.

Generosamente, pensiamo che lo svarione sia attribuibile al correttore automatico della videoscrittura; tuttavia, prima di licenziare il testo una rilettura no?

Maliziosamente invece, il sospetto è che il qui pro quo possa appartenere alla categoria degli errori (e orrori) della lingua italiana questa sconosciuta, così frequenti oggi, a tutti i livelli: il classico qual’è, il cronometrico attimino, il perentorio assolutamente!, l’universale e quant’altro, l’impronunciabile ch’azzecca, la terribile  rottamazione… Per non parlare della confusione tra tipologia e tipo, problematica e problema, decade e decennio… Sul congiuntivo, naturalmente, pietra sopra.

Che dire dunque? Che aveva ragione Giacomo Leopardi, quando nel Dialogo di Tristano e di un amico sosteneva che in un Paese “dove tanti sanno poco si sa poco”.

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