Quando a Málaga arriva l’estate il sole è cocente. Si incunea tra i vicoli, scalda le pietre antiche, rimbalza riflettendosi da una vetrina all’altra. Alcune vie della città, però, sono protette da una distesa di tettoie fatte all’uncinetto. Una girandola di colori che rinfrescano e giovano all’umore dei passanti incuriositi.
Una dopo l’altra, più di una calle diventa un corridoio caleidoscopico. Il sole filtra tra le trame come oro liquido, proiettando ombre danzanti sui muri. I turisti si fermano, fotografano e chiedono informazioni. Le abitanti della strada si affacciano dai loro balconi orgogliose e ne raccontano la storia.
Tutto ha avuto inizio in piccoli salotti, tra chiacchiere e tazze di caffè. Nei mesi invernali, le signore del quartiere si riuniscono con le loro bacchette magiche: gli uncinetti. Alcune lavorano motivi floreali, altre intrecciano fili per raccontare leggende andaluse, qualcuna osa approcciare motivi moderni. Ognuna ha il proprio schema. Ogni quadratino è un frammento di vita cucito con pazienza. Mentre si lavora si perdono tra gli intrecci dei filati musica e risate . Poi, a una certa ora, tutto viene avvolto dalla fragranza della tortas locas, dolce tipico di questo lembo di Spagna.
Quando arriva l’estate, ormai da alcuni anni, è usanza montare i ricami con corde e scale. Il quartiere si trasforma e le tettoie sventolano al vento come bandiere di un popolo creativo, socializzante e collaborante.
Málaga in agosto esprime la sua voglia di festa. Sotto le tettoie colorate i balconi si vestono di ghirlande e- ovunque si raccolgano sedie, tavoli e luci- si libera la voglia di ballare una malagueña, un palo del flamenco tradizionale originario dei cantes di Levante e dagli antichi fandangos malagueños. Tutto intorno si diffonde ovunque l’invitante odore di sardine grigliate, le “Espetos,” odore di Mediterraneo.