ANIMA E IPAD

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 Che cosa c’entra l’anima con l’iPad? A spiegarcelo è Maurizio Ferraris, ordinario di Filosofia teoretica, nel suo ultimo saggio. Il volume si intitola appunto “Anima e iPad” ed è stato pubblicato da alcuni mesi dall’editore Guanda. “Platone diceva che l’anima assomiglia a un libro in cui uno scrivano scrive dei discorsi, e in cui un pittore dipinge immagini. Non è forse quello che avviene nella nostra mente quando pensiamo?” spiega Ferraris “E non è forse quello che avviene nell’iPad?” D’altronde una delle più vecchie immagini dell’anima, che si ripresenta in molte delle tradizioni filosofiche, è proprio quella di un “supporto scrittorio” che aiuta a fissare la memoria. “La mente si rappresenta attraverso l’immagine di un supporto esterno per scrivere” specifica ancora Ferraris “il supporto esterno viene spesso trattato come se fosse una mente, per esempio quando si dice senza difficoltà che l’iPad ha 64 giga di memoria. Ovvio, si potrà sempre dire che l’anima non è solo la mente, che c’è dell’altro, ma anche in questo caso è difficile pensare a un’anima senza memoria, cioè senza identità, ricordo delle azioni compiute, inclinazioni, forze e debolezze – tutte cose che hanno rigorosamente bisogno di memoria”. Non è un caso, infatti, se l’idea di poter perdere completamente la memoria ci spaventa, perché in fondo cosa resta di noi se non ci ricordiamo di noi stessi?.

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