EMERGENZA CLIMATICA: CHE FARE?

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Che cosa significa esattamente “emergenza climatica”? Da cosa dipende e quali saranno le reali conseguenze dei cambiamenti climatici sulla vita di noi comuni mortali? Ma soprattutto c’è qualcosa che davvero possiamo fare, nella vita di tutti i giorni per arginare il problema?

La questione, secondo il il celebre scrittore Jonathan Safran Foer  – autore del best seller “Ogni cosa è illuminata” – dipende innanzi tutto da noi.

Intanto uno dei principali problemi è che molti si ostinano a liquidare la maggior parte delle catastrofi paventate per il futuro, alla stregua di fake news.

Tra questi, c’è anche chi sostiene che, da che mondo è mondo, le catastrofi naturali e le alluvioni ci sono sempre state e quindi probabilmente sempre ci saranno. E’ successo anche nei dibattiti televisivi dopo la disastrosa alluvione dello scorso novembre a Venezia.

La maggior parte di noi comunque è consapevole del fatto che il rischio è grande e che potrebbe portare al collasso degli ecosistemi e all’estinzione di massa, eppure non riesce a crederci fino in fondo e, di conseguenza, non riesce a fare qualcosa in merito. Il problema è anche rappresentato dal fatto che l’emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto non è abbastanza coinvolgente.

Gli allarmismi spaventano e dunque, molti tendono a rimuoverne e sminuirne la portata, evitando di informarsi e rischiando così di tenendosi le proprie quattro idee confuse o decisamente errate. Certo quasi nessuno di noi conosce tutto sulle caratteristiche climatiche terrestri, ma ormai da anni ne sappiamo abbastanza per comprendere la gravità della situazione.

Tentiamo allora di fare un po’ di chiarezza attraverso l’ausilio di alcuni buoni testi, cercando al contempo di evitare la noia di trattazioni troppo specifiche o per addetti ai lavori e, soprattutto, poco chiare o comprensibili.

Oltre al testo di Safran Foer, che si intitola “Possiamo salvare il mondo prima di cena” (ed. Guanda) e che offre, in modo anche divertente, interessanti spunti su ciò che tutti noi possiamo fare quotidianamente, ad offrire pratici consigli è anche il metereologo Luca Mercalli, noto al grande pubblico per la trasmissione televisiva “Che tempo che fa”.  Il suo libro si intitola “Il clima che cambia”, ed è uscito, per la prima volta, nell’edizione Bur del 2009 ma ora è stato ripubblicato con molti aggiornamenti che tengono atto delle nuove ricerche e dei negoziati internazionali.

Mercalli ci aiuta ad orientarci nell’ambito specifico del riscaldamento globale, spiegandoci cosa possiamo fare nella vita quotidiana per alleggerire il nostro impatto inquinante e per aiutarci a costruire la consapevolezza necessaria a poter fare il “salto evolutivo” che consentirebbe alle generazioni future di vivere ancora dignitosamente su questo pianeta.

Non a caso la fetta di popolazione che più si preoccupa per gli effetti futuri del clima, sono i giovani. In quasi tutta Europa, infatti, sono proprio i ragazzi, a creare movimenti ambientalisti, come ad esempio quello di Greta Thunberg, e a scendere in piazza per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione. Il libro della sedicenne Greta si intitola per l’appunto “La nostra casa è in fiamme” ed è stato recentemente pubblicato da Mondadori. La domanda che il suo libro ci pone è: “Quando avrò 75 anni, nel 2078, come spiegherò ai miei nipoti quello che avete fatto al pianeta? “

Per chi avesse voglia, invece, di andare un po’ più a fondo, pur senza avere già competenze in merito, c’è anche “Comprendere i cambiamenti climatici”  di Sergio Messina, astronomo e ricercatore all’Istituto nazionale di Astrofisica.

Con un linguaggio volutamente divulgativo, Messina, ci spiega le proprietà dell’irraggiamento solare, il conseguente riscaldamento e la distribuzione di temperatura sulla superficie terrestre, dedotte dall’analisi di dati da satellite con particolare attenzione alla discussione delle proprietà termiche sul territorio italiano.

“Addio ai ghiacci” è, infine, il saggio di Peter Wadhams, professore emerito dell’Università di Cambridge, anch’esso recentemente ripubblicato con nuovi aggiornamenti, da Bollati Boringhieri.

I ghiacci del Polo sono la cartina al tornasole dello stato di salute del clima del pianeta e tanto più si sciolgono (come sta accadendo ormai da una trentina d’anni), tanto meno calore viene riflesso verso lo spazio dal loro candore, peggiorando ulteriormente la situazione sulla terra.

L’accelerazione del fenomeno è impressionante, ma le autorità politiche non sembrano aver ancora realizzato l’enorme pericolo che ciò comporta , ovvero che il destino dell’Artico è la miccia che potrebbe innescare una spirale che finirebbe per coinvolgere il mondo intero.

“Addio ai ghiacci”, uscito per la prima volta nel 2017 e ora aggiornato con recentissimi dati, contiene tutti i fatti incontrovertibili dell’evidenza scientifica, minuziosamente raccolti, spiegati e argomentati in maniera estremamente comprensibile per chiunque. Si tratta di un vero e proprio appello accorato che non dovremmo, per la nostra salvaguardia, lasciar cadere nel vuoto.

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