I VIGNETI A TERRAZZA DEL LAVAUX

112

Con 800 ettari di vigneti, le terrazze viticole Unesco del Lavaux costituiscono la zona vitivinicola più ampia della Svizzera e offrono, terrazza, dopo terrazza, spettacolari vedute panoramiche.

Siamo nel Cantone di Vaud, in un’area che si estende tra Losanna e Montreux. Qui l’uomo ha scolpito la montagna a gradoni, sapendo di poter contare su un clima mediterraneo assai soleggiato, perfetto per coltivare la vite. Erano terre difficili, forgiate da blocchi di morene e graniti, che rimasero incolte sino al XII secolo quando alcuni monaci cistercensi iniziarono a terrazzare le colline con muretti di pietra per oltre 14 chilometri, riuscendo ad impiantare i magnifici vigneti che tutt’oggi ricoprono il territorio e che producono un vino molto apprezzato, lo Chasselas.

St-Saphorin, Dézaley, Epesses: per gli appassionati di enologia sono nomi di località molto amate. Qui i ripidi vigneti disposti a scala traggono vantaggio dall’irraggiamento solare, dal quello prodotto dal riflesso del Lago di Ginevra e dal calore accumulato dalle fila de muri in pietra.

I vigneti terrazzati del Lavaux si possono visitare a piedi o in bicicletta. Un percorso a piedi, lungo 32 km, porta da Lausanne-Ouchy al castello Chillon. Su questo percorso si snodano 7 circuiti con cartelli informativi riguardanti tutti gli aspetti della viticoltura locale.
Un ulteriore modo per conoscere la zona è il «Train des vignes», il treno delle vigne giallo e blu, che in dodici minuti sale da Vevey fino a Puidoux-Chexbres attraverso i ricami di filari.

Stretti vicoli e case viticole caratterizzano i paesini come St-Saphorin, sulle sponde del Lago di Ginevra. Questo borgo incantevole di viticoltori ha una storia particolare: in un’epoca in cui il villaggio era a rischio smottamenti, le autorità decisero di costruire delle arcate sulle quali sono state poi innalzate le facciate delle case. Per questo motivo si parla di Saint-Saphorin come di un villaggio fortificato. Il centro storico è caratterizzato da stretti passaggi e vicoli lastricati su cui si affacciano tipiche case dalle facciate simmetriche di vari colori. Nella piazza centrale si svolgono numerosi eventi, come la festa di primavera, la festa della vendemmia e gli eventi natalizi. All’estremità inferiore del villaggio si apre il porto, il cui accesso al lago è sormontato dalla linea ferroviaria.

Lavaux è oggi uno dei pochi vigneti al mondo riconosciuti dall’Unesco per la perfetta integrazione tra l’ecosistema ed una civiltà autentica e dinamica. La storia e il lavoro dei viticoltori sono ben raccontati nell’esposizione Maison  Lavaux che vale la pena di visitare a Grandvaux. Qui visitatori possono scoprire la regione, che dal 2007 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Nella prima sala, i visitatori imparano a conoscere il paesaggio del Lavaux, come è stato modellato dalla natura e come è stato domato e modificato dai viticoltori per più di mille anni. La seconda sala presenta la popolazione di Lavaux in un grande affresco che dà vita a questa zona eccezionale. L’ultima sala mostra i diversi punti di vista degli artisti che sono strettamente legati a questo luogo unico.

Articolo precedenteL’HA DETTO LA TELEVISIONE
Articolo successivoALLA SCOPERTA DEI GEROGLIFICI NEL MUSEO EGIZIO DI TORINO