LA BUSSOLA DELL’ANTROPOLOGO

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Conoscere le culture che ci circondano e che sono parte delle nostre vite. E’ questo il tema su cui si incentra il saggio di Adriano Favole “La bussola dell’antropologo – Orientarsi in un mare di culture” recentemente pubblicato da Laterza.

L’autore, che è docente in discipline demoetnoantropologiche, riflette, in questo suo ultimo lavoro, su temi che ruotano intorno all’importanza di conoscere le culture che ci circondano e che si intrecciano nel mondo globalizzato e iperconnesso di oggi.

Ma perché è così importante apprendere o approcciare le altre culture? Per difenderci, sostiene Favole, dai razzismi e dai tribalismi che attraversano le società contemporanee e, soprattutto, per cogliere le proposte innovative che ci offrono altri punti di vista e per camminare, creativamente, verso il futuro.

L’antropologo, per districarsi tra i tanti  “rivoli” che si dipartono dal fiume dell’umanità, fa uso della bussola perché è lo strumento principale del viaggiatore che si addentra in “territori” inesplorati o poco battuti, riuscendo però a tracciare percorsi nuovi ed interessanti

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