#SAPEVATELO…BABELE

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Babele                                                        

Diventata sinonimo di confusione e disordine, Babele, parola in disuso malgrado la sua origine biblica (Genesi, XI,1-9 e Apocalisse XVII,5), è in pratica sostituita oggi dalla congerie delle voci in Rete e dei social. Babele, in latino “Babilonia”, fu città sumerica i cui abitanti vollero rendere lode a Dio innalzandogli una torre alta tanto da toccare il cielo. Sennonché Dio volle punire la loro presunzione: confuse i loro linguaggi così che gli uomini non riuscirono più a comunicare tra loro. Un po’ come succede oggi, nonostante l’affermarsi del fenomeno della globalizzazione e le tecnologie informatiche. La locuzione “essere una Babele” indica una situazione confusa, disordinata, rumorosa, caotica. Si usa anche per indicare riunioni di vario genere, in cui la confusione “regna sovrana” impedendo di capire – e di concludere – qualcosa. Quanto alla altrettanto mitica ziggurat (torre) di Babele, rinomati sono tra i tanti i due dipinti di Pieter Brueghel il Vecchio, entrambi a olio su tavola. Il primo e più celebre è la ”Grande Torre” datato al 1563 custodito al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Il secondo è la ”Piccola Torre”, dello stesso periodo, conservato nel Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam.

Globalizzazione

Fenomeno che ha conosciuto la sua espansione a cavallo dei nostri due millenni, è un processo d’interdipendenze economiche, sociali, culturali, politiche e tecnologiche i cui effetti hanno rilevanza planetaria, tendendo ad uniformare il commercio, le culture, i costumi e il pensiero.

Ziggurat

Diffuse lungo tutta la Mesopotamia, sull’altipiano iranico e nelle zone dell’odierno Turkmenistan, le ziqqurat (o ziggurat) sono strutture religiose, piattaforme di culto sovrapposte. Notevole è quella di Uruk (XX-X secolo a.C.)

 

 

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