MASNADA

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Masnada, parola di provenienza lontana nel tempo. Gli appartenenti alla masnada, che come vedremo è da ritenersi una formazione militare, i masnadieri, compaiono nelle cronache del 1094 che narrano le imprese dello spagnolo Cid Campeador impegnato nella Reconquista, cantate nei poemi epici dela Spagna del XII secolo. Di fatto la masnada era composta da servitori (originariamente anche schiavi) che avevano il compito di accudire le “magioni” (provenzale maison: casa) e portare le armi per il loro signore; costoro divennero poi soldati del loro feudatario, e quindi soldati di ventura quando formarono quelle che potremmo definire bande armate.

Un percorso “storico” simile a quello delle nostre compagnie di ventura (p.es.: Giovanni delle Bande Nere), e alla “lancia”, minuscola formazione militare medievale che ha trasportato sino ai nostri giorni il suo significato di “lancia libera”, cioè a contratto (al soldo di, per capirci), nella definizione comunissima di free lance che noi oggi usiamo nel linguaggio delle professioni.

Il dizionario della lingua italiana, però, ci ricorda anche gli altri significati di masnada; più genericamente: torma, accolta di persone. In senso spregiativo: un gruppo di persone che agiscono insieme e di comune accordo, in modo prepotente e disonesto.

Attualmente però, i pochi di noi che ancora si servono di questa parola vogliono indicare scherzosamente un gruppetto di persone turbolente o chiassose, che arrecano disturbo e di cui si farebbe volentieri a meno.

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