L’AUSTRALIA PUNTA SUL TURISMO INTERNO

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Il Governo australiano ha messo a disposizione quasi un milione di voli a metà prezzo per destinazioni locali per spingere il turismo interno, in mancanza di viaggiatori proveniente dai mercati esteri a causa delle misure anti-Covid.

La manovra prevede di disporre fondi per 1,2 miliardi di dollari australiani (780 milioni di euro) che serviranno a muovere 800mila voli verso 13 comprensori lontani dalle aree metropolitane, che solitamente sono meta di turismo internazionale.

Tra queste destinazioni c’è Uluru, anche conosciuto come Ayers Rock, uno degli emblemi del Paese.  Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 1987, si trova nel territorio federale del Northern Territory, ed è più imponente massiccio roccioso dell’Australia.

E’ un enorme monolite di arenaria sacro agli aborigeni australiani. Si pensa che la sua formazione sia iniziata circa 550 milioni di anni fa, ma per alcuni ricercatori sarebbe ciò che rimane di una luna precipitata nel centro del continente australiano circa 3,5 miliardi di anni fa.  Uluṟu è il nome aborigeno originale del luogo che si pensa derivi dalla parola ulerenye, che significa “strano“.

Caratteristica peculiare del massiccio, che contribuisce a renderlo la più grande attrazione turistica australiana, è la variazione spettacolare di colorazioni che assume nelle diverse ore del giorno e nei diversi mesi dell’anno. Questi effetti sono dovuti ai minerali e ai metalli che lo compongono.

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