LA REGINA MARGHERITA, UN’INFLUENCER ANTE LITTERAM

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F.P. Michetti, Ritratto della regina Margherita di Savoia

Tra i personaggi storici che più fecero breccia nel cuore degli italiani, la Regina Margherita di Savoia fu quella che, forse più d’ogni altro reale, seppe essere vicino alla gente comune. Non a caso la si ricorda, oltre che per l’aneddoto sul “pollo mangiato con le dita”, anche per la pizza che porta il suo nome. Storia o leggenda vuole infatti che nel 1889, in occasione della visita dei reali a Napoli, il pizzaiolo Raffaele Esposito abbia aggiunto alla classica base rossa, anche un po’ di mozzarella e basilico e che l’abbia quindi dedicata alla Regina poiché, con quella semplice variante, sembrava esserle “piaciuta assai”.

Non tutti sanno però che anche la prima rivista di moda italiana fu chiamata “Margherita” in suo onore. Lei, infatti, era considerata un’icona di stile e una vera e propria influencer ante litteram.

A ricordare le mille sfaccettature della sua personalità – da un lato raffinata  e coltissima e dall’altro autenticamente pop – è ora una mostra allestita a Palazzo Madama di Torino, che si intitola appunto “Margherita di Savoia, Regina d’Italia” e che si potrà visitare fino al 30 gennaio. Curata da Maria Paola Ruffino, l’esposizione ne ricostruisce la straordinaria figura, in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni.

Figlia di Ferdinando di Savoia duca di Genova, eroe del Risorgimento e fratello del Re Vittorio Emanuele II, Margherita andò in sposa all’età di sedici anni all’erede della corona, suo cugino Umberto, e salì sul trono il 9 gennaio 1878.

Oltre ad essere vicina al popolo (per le sue nozze ottenne dal Re Vittorio Emanuele II un’amnistia per i detenuti di reati politici), fu anche fondatrice di movimenti artistici e promotrice di salotti culturali frequentati da artisti, intellettuali e poeti  come, ad esempio il Carducci, di cui lei fu la principale musa. Fu anche cultrice del latino e referente privilegiata di altri reali, non ultimo il consuocero Nicola del Montenegro che se ne invaghì. Nonostante fosse ritenuta un’ammaliatrice (sembra che persino Garibaldi ne rimase affascinato), prese a cuore e abbracciò la causa dell’emancipazione femminile e fu tra le prime donne a guidare l’automobile.

Diede pertanto un grande contributo alla costruzione di un’Italia moderna, riuscendo ad attraversare con gli italiani questo tempo denso di cambiamenti politici, sociali e culturali. Era l’epoca in qui nascevano e prosperavano le ferrovie e le industrie e si cercava anche di ampliare l’istruzione, con particolare attenzione alle donne, più fragili e svantaggiate. Si adoperò pertanto, nella costruzione del consenso intorno a casa Savoia, che volle promotrice di sviluppo e benessere per la nazione.

Il percorso dell’esposizione, con oltre settanta opere d’arte, tra ritratti, sculture, abiti e gioielli, manoscritti e mobili (allestiti secondo il progetto dall’architetto Loredana Iacopino nella sala del primo Senato) racconta la prima Regina d’Italia in rapporto al suo tempo e al suo popolo, il suo essere madre, icona di stile, paladina dell’arte e della cultura, benefattrice pietosa, donna interessata al nuovo e alla modernità.

Le opere esposte provengono da importanti collezioni pubbliche, in particolare dal Musée d’Orsay di Parigi, ma anche dalle Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti, dal Quirinale e dal Museo di Palazzo Boncompagni – Ludovisi di Roma, dal Palazzo Reale di Napoli e dalla Reggia di Caserta, nonché dai Musei Civici di Venezia, dai Musei Reali di Torino e dal Polo Museale del Piemonte.

Orari e costi su www.palazzomadamatorino.it

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