Cose che capitano e a cui pochi danno o sanno dare contezza o ragione.
Ho avuto modo di parlare con una persona di buone maniere, il quale mi ha raccontato quello che di seguito scrivo.
“Mi è stato chiesto di firmare un verbale con la firma digitale da remoto, ero contento perché finalmente riuscivo a fare qualcosa di moderno nell’ambito della semplificazione generale dei rapporti con le istituzioni”.
Mi dice: “ho la CIE Come quasi tutti gli italiani in quanto Carta di Identità Digitale e quindi posso farlo. Lo faccio, ma per tutta risposta mi è stato inviato di ritorno uno screenshot con la dicitura “la firma non è valida””.
“Hoibò! Che è sta’ roba? Bene vediamo di capirci.
Bene si fa per dire, anzi malissimo visto che devo spendere soldi per superare questo impasse burocratico, meglio classificarlo come paradosso, stramberia o singolarità tutta italica, perché se non è valida devo andarci di persona percorrendo mezza Italia”.
“Voglio vederci chiaro – dice ancora – comunque nulla di personale, ma un chiarimento nel pieno rispetto dei ruoli e delle rispettive competenze lo voglio avere”.
Cerco di informarmi anch’io a proposito di CIE e CieID, vorrei e sottolineo, senza sembrare pure io polemico, inopportuno o peggio ancora seccatore, né tantomeno tignoso, sollevare problematiche a livello istituzionale.
Scavo più a fondo e risulta che, informatosi al signore di buone maniere, hanno ancora scritto che in quell’ufficio “non risulta che la CIE abbia il servizio di firma digitale”
Va bene, non sarà valida per qualcuno, perché ha un provider diverso e non compatibile con la CIE, ripeto che non è o non vuole essere compatibile (fatta apposta la non compatibilità, oppure è un fatto tecnico? Chi ci crede? ndr); e allora spieghiamo una cosa da semplice e da uno dei tanti banalissimi utenti che sopportano tutte le situazioni mascherate da ricattini tecnici ben orchestrati… ma anche da uno che non sempre è disposto a chiudere entrambi gli occhi.
CIE è un acronimo che significa Carta d’Identità Elettronica. E fin qui ci siamo. Cioè, è con il passaporto il documento più importante per l’identità di tutti i cittadini italiani. E cosa non di poco conto, quando a me è stata fatta la CIE in Comune, come del resto a tutti, hanno dovuto prendermi pure le impronte digitali.
E attenzione, e qui casca l’asino, se andiamo nel sito ministeriale digitando CIE apparirà questo assunto: “La Carta di Identità Elettronica (CIE) è l’unica identità fisica e digitale certificata dallo Stato Italiano”. Capito? Mica micio micio bau bau! E’ L’UNICA IDENTITA’ FISICA E DIGITALE DELO STATO ITALIANO.
Ops, ripetiamo in grassetto E’ CERTIFICATA DALLO STATO ITALIANO!!!! Quindi se firmo con questa sono legittimato dallo Stato Italiano.
Proprio così! Non ci sono dubbi vero? Nel portafoglio di quasi tutti i cittadini italiani c’è la CIE, anche nel Vostro portafoglio e bizzarria del caso potete firmare digitalmente. Sissignori/e!!
E scavando di più posso affermare che “la CIE è un software libero italiano, realizzato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per Windows, macOS e Linux, disponibile anche come applicazione mobile per Android e IOS, che permette di accedere ai servizi e ai portali della pubblica amministrazione italiana attraverso la carta d’identità elettronica 3.0, abbinata a un lettore contactless o a uno smartphone compatibile con la tecnologia NFC”.
Tutto chiaro adesso?
Siamo d’accordo che è l’unico nostro piccolo pezzo di plastica che attesta che noi siamo quella cosa lì, con quel nome lì, e non un altro lui o un’altra lei, e che è pure l’unica carta d’identità idonea che abbiamo e che serve pure per andare all’estero al posto del passaporto?
Ma guarda un po’, questa CIE, che sorpresa?
Ebbene nei servizi di questa scheda che non elencherò perché sono troppi, ma che per i volonterosi rimando al sito del Ministero dell’Interno Italiano di cui copio la stringa identificativa per facilità di ricerca (https://www.cartaidentita.interno.gov.it/info-utili/firma-con-cie/) si recita anche: Firma con CIE – CieSign con tutta la spiegazione necessaria per l’utilizzo.
Avete capito e letto bene? Firma con CIE, è lo Stato Italiano, non come dice un amico la Repubblica di Pizzaland. Mi fermo qui!
Scavando ancora di più il signore molto a modo mi dice il nome del provider che io non dirò perché non presente.
Ci sono molti providers che si occupano di firma digitale da remoto, ARUBA, Namirial, etc. etc.. cito solo i primi nell’elenco del web.
Io personalmente sono solo contento della concorrenza, tanto di cappello, è una libera scelta poi affidarsi a uno o all’altra azienda, ma non ammetto che si privi delle competenze dello Stato Italiano e del loro valore intrinseco avvalorato dallo stesso Stato.
Non ammetterò mai che un servizio statale venga messo in disparte da una società privata che non dà compatibilità alla mia firma tramite CIE e che la stessa venga ritenuta non valida e viceversa non ammetterò mai che lo Stato Italiano permetta questa anacronistica discordanza.
Ringrazio il signore di buone maniere che vuole restare anonimo per avermi permesso di scavare in questa assurda situazione.