ANGELI CUSTODI 2.0

736

 

angeli

Spesso lo si rappresenta con grandi ali calde e accoglienti come quelle di una colomba. O forti ed immense come quelle di un’aquila. “Los angeles no tienen espalda” dicono gli spagnoli. Infatti, hanno le ali. Da noi di queste creature intangibili (legioni, secondo la Bibbia: cherubini, serafini… angeli e arcangeli, troni, dominazioni, virtù…) la frase più comunemente ripetuta è: “dorme come un angelo”, vuoi perché lo si sogna (a volte), vuoi perché (più spesso) se ne implora la protezione. Allora l’angelo diventa nostro “custode”: Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me… un impegno da far tremare i polsi, a ben vedere.

Gli Angeli hanno una festa loro dedicata; nel nostro calendario cade il 2 ottobre. E per la loro funzione istituzionale “angeli custodi” venivano detti un tempo i carabinieri, la “montura” e l’abitudine a spostarsi sempre in coppia magari non erano estranee a questa definizione.

Le massaie ritrovano l’effige di un cherubino tutto alucce e boccoli d’oro su certe confezioni di lievito per pane torte e dolci; metafora pubblicitaria della “levità”? A Sant’Angelo in Brolo (Messina) c’è un interessante Museo degli Angeli. Esseri di pura luce e spirito o rappresentazioni tangibili e corporee dell’esercito di Dio, sugli angeli si è dibattuto tanto. Quando il dibattito raggiunge vette altissime di “aria fritta”, suol dirsi appunto che si discute sul sesso degli angeli. I quali notoriamente ne sono privi.

La storia degli angeli vien da lontano: le sfingi alate della cultura assiro-babilonese, la dea Iside in Egitto, la Nike greca; Cupidi ed amorini vari eccetera. Ànghelos, in greco, significa: inviato, messaggero (degli dei); un essere capace di volo, dunque. Venendo a tempi più vicini ai nostri, «se abbiamo dovuto aspettare Leonardo e il Quattrocento prima che gli angeli si dotassero di ali atte al volo, il Seicento e Rembrandt per ritrasformare l’angelo in luce, e il Novecento con Paul Klee e i suoi angeli scarni e problematici frutto di Freud, oggi questi hanno assunto molteplici aspetti e significati. È soprattutto il cinema che ha permesso questo passaggio verso una nuova concezione angelica. “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, “Accadde domani” di Renè Clair, “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wender, “Michael” di Nora Ephron sono solo alcuni dei tanti titoli che trattano l’argomento e che mostrano angeli umanizzati, angeli che devono guadagnarsi le ali, angeli malati che le ali le nascondono, angeli che divengono uomini», scrive Vinny Scorsone nel sito del Museo.

E oggi? Oggi l’angelo web 2.0. vola mediante app e si raggiunge con un click. Chiunque di noi voglia conoscerlo e chattare con lui per ottenerne i benefici poteri, non ha che da digitare www.spaziosacro.it/interagisci/angelicustodi/ e inserivi i propri dati; verrà “profilato”, come si dice in gergo, e da Bologna, sede dell’organizzazione spaziosacro.it riceverà nome, categoria e coordinate astrali del suo angelo custode personale. Che cosa di meglio e di più?

Immagine: lavorazione artistica di Silvia Agati dell’Atelier del gufo

Articolo precedenteIANFU. DONNA DI CONFORTO
Articolo successivoELBAMOVIE