CLEPTOCRAZIA

684

Diciamolo subito: un libro di lettura non facile, questo Cleptocrazia di Giulio Sapelli. Per l’argomento trattato: il meccanismo della corruzione (endemica e universale?) tra economia e politica; per il contributo, in prefazione, di Lodovico Festa. La nota dell’editore (Guerini e associati) in apertura del volume spiega la decisione di ri-pubblicare (attualizzandolo) un saggio uscito vent’anni fa in concomitanza con le inchieste di Mani pulite e lo sfacelo della Prima repubblica. Un libro da leggere perché l’analisi dell’Autore copre appunto due decenni della nostra (travagliata) storia politica-economica nazionale aiutando a capirne la genesi, le particolarità e le conseguenze, le differenze tra allora e oggi, e le caratteristiche odierne .

«In Cleptocrazia l’approccio sapelliano si concentra più sui colpi che una struttura corruttiva profondamente pervasiva nello spazio e nel tempo ha inferto al sistema, cioè innanzi tutto all’ordine definito dalla Costituzione, che sul sistema in sé – spiega Festa nel suo contributo introduttivo – Ovvero sulle contraddizioni che nascono direttamente “dal” sistema piuttosto che “nel” sistema. Venti anni dopo, pur in una situazione non priva di elementi disgregativi e in un quadro internazionale anche peggiore di quello del 1993, oltre a un’analisi puntuale dei mali, è possibile una riflessione sistemica meno condizionata dall’emergenza, ricca di due decenni di esperienze. Il professor Sapelli stesso, in un articolo del 2014 (la Postfazione di questo libro), evidenzia alcuni punti di Cleptocrazia su cui ragionare. Torna alle vicende di inizio anni Novanta richiamando un contesto internazionale assai condizionante di quel che succede in Italia, ben più stringente di come descritto nel 1994. E ricorda come la stessa spartizione dell’economia italiana in atto oggi abbia le radici nella stagione delle inchieste giudiziarie di quegli anni». Da allora, a detta dell’Editore, forse non esistono più nel nostro Paese poteri “vertebrati”. Forse, conclude l’Autore, occorrerebbe indagare sul sistema bancario, promuovere un’inchiesta puntigliosa (e non di facciata) sul potere finanziario. Sono argomenti come questi a raccomandare la lettura di questo libro di 175 pagine.

 

Incidentalmente, per chi non avesse dimestichezza con gli autori: Giulio Sapelli, è professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano e editorialista de Il Messaggero; Lodovico Festa è giornalista del Giornale e del Foglio.

 

Articolo precedenteI GIOVEDI’SCIENZA
Articolo successivoIL VISCONTE HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC A TORINO