CARI INSETTI, SENZA DI VOI IL BUIO

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A scuola la maestra chiede se qualcuno sa da dove arriva il latte.

Alzata di mano generale propedeutica ad una risposta collettiva di conoscenza. Stupore della maestra alla risposta che il latte arriva dal supermercato e che ce n’è di tante qualità.

Poveri noi e altrettanto poveri bambini.

Sanno interrogare sin dalla tenera età l’assistente di google e del mitico Siri di Apple, ma ben poco sanno della vita reale.  Sono imbattibili alla play station, insegnano ai genitori districarsi con lo smartphone, ma poi si fermano davanti alla filiera alimentare e non collegano il latte alla vacca, per loro, tra l’altro, conosciuta meglio come mucca.

Questo aneddoto deve assolutamente farci capire che la strada non è quella giusta e la scuola, in primis, deve annullare il gap che si è creato.

L’altro giorno chi scrive ha assistito alla scena raccapricciante della distruzione di un piccolo nido di vespe abbarbicato sotto ad un lamiera. Occorreva distruggerlo con qualsiasi mezzo. Dall’utilizzo di un prodotto nebulizzato all’uso del fuoco.

A parte il fatto che se non si toccano (cioè se non si sentono in pericolo), le vespe non pungono, ma dobbiamo metterci bene in testa e in modo inequivocabile che gli insetti sono la vita. Proprio così, la vita. Se non ci fossero loro non ci saremmo neanche noi.

Possono essere sgraziati e fare ribrezzo, essere brutti o simpatici, ma loro sono indispensabili per permettere all’intera umanità di sopravvivere. Infatti grazie agli insetti, a cui va la responsabilità importantissima dell’impollinazione, esistono le piante e ogni loro derivato che fa parte della nostra alimentazione (frutta verdura, ossigeno, etc.)

Se non ci fossero più gli insetti, all’ecosistema di cui facciamo parte mancherebbe un tassello fondamentale nella costruzione della piramide della vita umana. Teniamo anche conto che da qualche anno, sono allo studio pure cibi a base di insetti, per sopperire alla mancanza di nutrimento della popolazione mondiale.

E bravi insetti, siete divisi in un’enormità di specie e in una moltitudine di categorie e di specializzazioni, ma siete comunque la conditio sine qua non perché l’umanità possa continuare il suo cammino di vita. Tra l’altro degradate le sostanze organiche morte e permettete pure il ricostruirsi della fertilità del suolo, migliorando inoltre la qualità del terreno ed intervenendo anche nel riciclaggio dei composti organici e se a volte arrecate qualche fastidio, l’umanità dovrebbe tollerarvi con riconoscenza.

La morale è che, ribadiamolo pure, senza insetti non ci saremmo neppure noi.

Allora smettiamola di ammazzare o pestare con il piede, naso arricciato e l’occhio schifato, girato all’indietro, tutto quello che ci capita a tiro. Tutto serve in questa natura, ragni, coccinelle, falene, formiche, larve…

Rispettiamo allora la natura nel suo misterioso e meraviglioso insieme, consideriamo tutti i suoi piccoli abitanti come meritano, teniamo presente che determinano un ruolo ecologico indispensabile per un ecosistema giusto, nell’equilibrio naturale e generale della complessa struttura della vita.

Non rischiamo di essere blasfemi se ci viene bene di dire a tutti, una delle frasi più celebri della recente cristianità: “non abbiate paura”, pure degli insetti, sono il nostro passaporto per la vita.

Abbiamo scoperto l’importanza degli insetti, grazie alla scienza, in tempi abbastanza recenti e non sono ancora nati imbarazzanti comitati contro, né posizioni contrapposte del tipo NO INSECT, e speriamo proprio che non ne nascano affatto in un prossimo futuro.

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